La vera storia del Tantra

Il Tantra originale, detto anche “Rosso” o “della mano sinistra” è legato alle antiche società matriarcali e ha come suo centro l’energia femminile. Mentre il Tantra chiamato “Bianco” o “della mano destra”, creato successivamente a causa delle infiltrazioni mussulmane, deriva dalle società patriarcali indiane, come lo è quella occidentale attuale.

La differenza tra il Tantra Rosso e il Tantra Bianco è radicale. Il secondo, il Tantra Bianco, si basa su meditazioni statiche e solitarie, mentre il Tantra Rosso è una pratica in cui la meditazione non è solo immobilità e serietà. Nel Tantra Rosso la meditazione e la sacralità si vivono in ogni attimo dell’esistenza, attraverso l’ascolto profondo e l’attenzione a ciò che accade in noi e fuori di noi. La meditazione avviene mentre si danza, si lavora, ci si abbraccia, si mangia, si beve, si gioca e si parla.

C’è molta confusione su cosa sia realmente il Tantra e soprattutto molta disinformazione mirata, a causa delle persecuzioni a cui il Tantra Originale fu soggetto. Il Tantra porta con sé il fardello di falsi luoghi comuni, come quello del sesso libero. A differenza di altre discipline che sono state meno inquinate, il Tantra è per molti una sorta di pratica Yoga; per altri una pratica orgiastica e per altri ancora una religione.

Origini e storia

Secondo il parere pressoché unanime degli studiosi, l’arcaicità del Tantra risale a culture pre-vediche, agli albori stessi della storia indiana, identificabili con gli Harappei, i Sindhu e altre popolazioni dravidiche che svilupparono la loro civiltà della valle dell’Indo. Secondo alcuni nel III millennio a.C. queste popolazioni erano diffuse in un enorme territorio che andava dalla Spagna alla valle del Gange. I loro precursori si erano insediati nella valle dell’Indo a Mehrgar a partire dal 7000 a.C. e le loro tracce sono reperibili fino al 5500 a.C.

Le popolazioni dravidiche, quindi, vi comparvero attorno al 6000-5000 a.C., ebbero il loro apogeo tra il 2300 e il 1300 a.C. e scomparirono, piuttosto velocemente, in un periodo di 100 anni compreso tra il 1900 e il 1800 a.C. Le ragioni della scomparsa furono attribuite in passato ad invasioni della popolazione degli Arii provenienti dal nord. Oggi si tende ad attribuirla piuttosto ad un movimento tettonico che fece innalzare le colline di Aravali nel nord del Rajastan privando il fiume che sosteneva la civiltà Dravida (il Ghaggar-Hakra) della maggior parte dei suoi affluenti.

La popolazione degli Harappei mostrava uno spiccato interesse per le arti e il benessere. La loro era una società matriarcale, il monumento centrale più importante della loro città, era una grande piscina; l’elemento acqua era fondamentale nella loro società e già da allora in ogni casa esisteva un bagno. La donna era al centro della cultura, incentrata sulla dea madre. La figura femminile dominava i santuari e con braccia e gambe aperte, si offriva all’adorazione. Gli Harappei  usavano tenere un grande letto al centro della stanza più importante della casa e li praticavano il Tantra. La loro religione era strettamente connessa con il corpo, il benessere e la sessualità.

Si può dire che il Tantra Rosso è l’espressione di tutte quelle pratiche che includono anche la sessualità. Il Tantra Rosso comprende pratiche che si esplicano anche in gruppo, includendo il contatto e la veicolazione tramite i sensi.

Nei secoli successivi alla nascita del Tantra, in India, a causa delle invasioni islamiche,  il Tantra Rosso, quello originario, fu ufficialmente soppresso e costretto a trasformarsi in una scuola occulta. Nacque così il Tantra Bianco, che presentava aspetti monastici ed era privo di rapporti sessuali; esso fu generalmente più tollerato ma perse gradualmente la propria identità finendo col fondersi con lo Yoga. Oggi lo conosciamo come Tantra Yoga, e ha completamente perso la sua peculiarità di approccio concreto alla sessualità, tipica del Tantra originario. In pratica il Tantra Bianco è un Tantra Rosso ma censurato da tutte quelle pratiche che i moralisti potrebbero intendere come disdicevoli. Oggi il Tantra Bianco, che è quindi una mistificazione del Tantra originario, è utilizzato in occidente a scopi commerciali. Quasi tutte le scuole di Tantra praticano il Tantra Bianco e quindi non insegnano realmente il Tantra.

Il vero Tantra è la Via della riconnessione col proprio Sé. È la Via; quella della scoperta delle nostre energie sessuali genotipiche che si manifestano attraverso la conoscenza e la pratica del Tantra dell’Origine.

Come è arrivato in Occidente

In concomitanza col la liberazione sessuale, degli anni 60/70 e l’emancipazione della donna, alcuni studiosi  e filosofi cominciarono a parlare di Tantra e cercando di renderlo una pratica avvicinabile anche in occidente, resero i rituali più agili e meno bloccanti nel calcolo dei respiri e nella tenuta delle posizioni. Attualmente l’emancipazione permette alle donne di avvicinarsi maggiormente al mondo sessuale, per quanto nella società occidentale ancora si ritiene che il sesso sia pratica e terreno più maschile che femminile e i retaggi culturali non permettono alla donna di focalizzare che il Tantra è un veicolo per giungere al benessere e a una spiritualità più elevata.

In occidente oggi il Tantra ha lo scopo di tracciare due mappe, una che indichi come rendere spirituale l’esperienza sessuale e come unire la terra al cielo, in un terreno dove separazione e giudizio svaniscono e un’altra  mappa che avvicini allo sconosciuto mondo sessuale (inteso come amore incondizionato). Un mondo, quello occidentale, dove a causa della religione cattolica e similari, non ci sono scuole e tradizioni e tutto è da inventare e sperimentare. In occidente la sfera sessuale è un mondo schiacciato da due millenni, da tabù e religioni che trova spesso l’unica espressione in club privè o siti porno. Il Tantra con ogni sua esperienza erotica non è altro che uno strumento che apre spazi interni fisici, emotivi ed energetici e apre alla consapevolezza.

Il Tantra è quindi solo il Tantra Rosso. E’ la VIA della liberazione che apre alla vera espressione del proprio Sé e che consente di uscire, sia nell’immaginario che nel reale, dalla dimensione della matrix in cui l’energia sessuale viene meccanicamente incanalata per scopi impropri.

Il sesso e l’energia sessuale sono cose molto diverse tra loro. L’idea del sesso è ciò che nell’immaginario si è sedimentato durante l’educazione, i racconti e la pornografia commerciale; un programma quindi, ma così radicato da far credere agli individui che è proprio in quel modo pre-programmato che si debba esprimere l’energia sessuale. Un programma che viene poi via via potenziato con le esperienze ripetitive che si vanno a sommare in quanto memorie.

L’energia vitale o comunemente conosciuta come energia sessuale, è invece ciò che è realmente l’essenza dell’uomo alla sua origine; è ciò che portiamo nei nostri geni, ma che a causa dell’educazione ricevuta nella matrix, si esprime poi nei fatti in una modalità innaturale.

La matrix ha selezionato nel tempo, con l’ausilio della morale religiosa, una modalità sessuale tesa completamente alla procreazione… quindi meccanica e centrata sulla penetrazione e sull’orgasmo inteso come meta da raggiungere; come se tutta la meraviglia del contatto tra i corpi dovesse essere racchiusa in un atto di pochi minuti, tra i due organi genitali. Molte persone credono di essere libere sessualmente perché fanno molto di quel sesso meccanico, mentre in realtà sono solo più schiavi; schiavi di una trappola in cui la vera energia sessuale viene umiliata e schiacciata.

La vera espressione dell’energia sessuale e in ogni istante in cui amiamo qualcosa, un fiore, un tramonto o una carezza. E quando quell’energia si esprime svincolata dai meccanismi inculcati nella mente, diviene rito, celebrazione, connessione dei corpi, trascendenza, energia di guarigione, comunicazione non verbale, apertura alla fiducia tra le anime, rottura degli schemi meccanici, proiezione nel reale e nell’immaginario di un mondo fatto di amore. Perché l’amore non può essere cercato… l’amore è un frutto dell’albero della libertà. E’ quindi la libertà a generare l’amore ed è appunto liberandosi dagli schemi che si incontra l’amore.

Questo è il Tantra dell’Origine.